Rassegna stampa

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domenica, 30 giugno 2013

Mondo medico - La Sicilia - IOM - IOM R sinergia tra clinica e ricerca

L’Istituto Oncologico del Mediterraneo: sinergia tra clinica e ricerca

L’Istituto Oncologico del Mediterraneo (IOM) di Viagrande, del Gruppo Samed, è attualmente oggetto di un processo che intende valorizzare e mettere a sistema le sinergie scientifiche e operative presenti, facendo così convergere gli interessi della area clinica (IOM-C) con quelli dell’area Ricerca (IOM-R), a vantaggio dei pazienti oncologici che afferiscono alla struttura. Non è un caso che l’inserimento della dott.ssa Lina Speciale nel ruolo di direttore operativo di IOM-R sia stato concomitante alla nomina del dott. Lorenzo Memeo a direttore scientifico di IOM-R. La dott.ssa Speciale, laureatasi a Catania in Medicina, ha una consolidata e lunga esperienza nell’area del management della ricerca industriale in ambito internazionale e apporterà criteri di efficienza coerenti con il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il dott. Memeo arrivato in IOM-C nel 2006, dopo una periodo di 5 anni trascorsi presso la Columbia University di New York, ha creato l’unità di anatomia patologica di IOM guidandola verso approcci avanzati di genomica oncologica. Insieme, queste due nomine pongono le basi per una più stretta collaborazione tra la parte clinica di IOM e quella l’area di ricerca. Obiettivo della operazione avviata è la creazione di una massa critica e operativa focalizzata sull’oncologia molecolare, area di rilevanza clinica fortemente emergente e alla base dell’approccio di medicina personalizzata sia dei tumori solidi che di tipo onco-ematologico. Si tratta di analisi diagnostiche e/o prognostiche che, individuando nel singolo paziente la presenza o meno di geni sentinella ben caratterizzati (biomarcatori), consente al medico oncologo di ottimizzare le scelte terapeutiche sia somministrando il farmaco a maggiore potenziale di efficacia, sia prevenendo l’uso di agenti che potrebbero generare gravi effetti indesiderati. In altri casi, tali indagini, possono essere funzionali ad individuare un gene la cui presenza può essere predittiva di maggiore rischio tumorale, sollecitando il paziente ad avvalersi in maniera sistematica di tutti i presidi disponibili a consentire la diagnosi precoce, attraverso controlli mirati e regolari, e consulti con specialisti della patologia. Queste attività sono ormai da tempo svolte presso IOM. Negli ultimi mesi tuttavia si è deciso di consolidare queste attività mettendo a sistema anche le risorse di ricerca presenti in IOM-R, ciò al fine di creare un circolo virtuoso che avvalendosi di tecnologie di Next Generation Sequencing possa da una parte ampliare il pannello dei servizi offerti ai pazienti IOM e, anche, intraprendere attività di ricerca avanzata che possano condurre alla identificazione di nuovi biomarcatori, molecole cioè capaci di agire come sentinelle dello stato di avanzamento di un tumore. In questo senso sono già in atto progetti collaborativi con gli ospedali della area catanese per la ricerca di biomarcatori nei tumori del polmone. Attività analoghe vengono svolte anche in collaborazione con le unità operative insediate presso IOM-R. Tra queste, ATCG srl, sede italiana di Tristar Technology Group,  tra le aziende leader mondiali nella produzione di Tissue Micro Array e anche Nerviano Medical Sciences, grande centro di ricerca della area milanese, la cui tradizione oncologica affonda le sue radici nella scoperta delle antracicline, farmaci che hanno rappresentato la fase pionieristica della cura dei tumori. IOM ha in questi anni consolidato la sua esperienza in questo settore e intende contribuire alla creazione in Sicilia di una rete di raccordo per le varie realtà pubbliche e private presenti sul territorio della isola. In linea con questa vocazione, presso IOM-R è presente la rappresentanza per il Sud-Italia del Consorzio Nazionale per le Risorse Biologiche che si pone l’obiettivo di innescare e gestire una serie di progetti di ricerca volti alla creazione di una rete siciliana di biobanche. In questa ottica è prevista proprio presso IOM-R la presenza di una biobanca inter-istituzionale che coinvolga oltre IOM anche altre unità operative oncologiche del territorio. Si ritiene che partecipare alla creazione di una massa critica solida e interattiva possa contribuire a stimolare l’interesse per la creazione di un primo nucleo di “rete oncologica” che partendo proprio dall’oncologia molecolare possa estendersi ad affrontare tutte le problematiche che investono la salute dei pazienti oncologici nonché la sostenibilità della spesa sociale e pubblica siciliana. In particolare quest’ultima appare oggi molto appesantita dal ricorrere frequente dei pazienti, e anche di molti medici, al supporto diagnostico di strutture del nord Italia. Oltre alla nuova spinta verso la ricerca traslazionale, quella cioè che fa da ponte tra la clinica e la ricerca di laboratorio, Gruppo Samed è impegnato da tempo e con successo nella area della radioterapia, della medicina nucleare e della radiodiagnostica oncologica messe in campo a Catania da REM. Tutti questi tasselli sono coerenti con quanto IOM si propone: diventare un centro di riferimento per la cura dei tumori in Sicilia, con l’obiettivo ultimo di fornire sul territorio la qualità diagnostica e terapeutica che spesso viene ricercata lontano dal nostro territorio.

 

La Struttura

L’Istituto Oncologico del Mediterraneo (IOM), è un centro oncologico clinico privato accreditato con il servizio sanitario regionale e certificato con sistema di qualità. E’ una struttura specializzata, che avvalendosi di professionisti qualificati e apparecchiature avanzate, segue i pazienti in modo completo e professionale. IOM è un dipartimento di III livello (di alta specialità), uno dei pochi esistenti in Sicilia. Un dipartimento dunque, cioè un luogo in cui professionisti di diverse specialità si confrontano sulla terapia e sul percorso clinico e, con il supporto di strutture diagnostiche avanzate, accompagnano il paziente verso la guarigione o comunque verso cure che possono garantire migliori condizioni di vita. Inoltre IOM aggrega e mette a sistema medici e ricercatori con l’obiettivo finale di avvicinare al paziente i risultati della ricerca. Infatti gli studi compiuti negli anni hanno dato spunti e stimoli importanti anche all’attività clinica. All’interno dell’Istituto sono presenti  le unità operative di oncologia medica, di onco–ematologia, con una sezione dedicata ai trapianti di midollo osseo, di chirurgia (oncologica, toracica, senologica, neurochirurgica, urologica, otorinolaringoiatrica), e un reparto di terapia intensiva post operatoria. Inoltre sono attivi ambulatori polidiagnostici e servizi: laboratorio di analisi, diagnostica per immagini, anatomia patologica, ginecologia, dermatologia.

Spin-Off dell’Istituto Oncologico del Mediterraneo, IOM Ricerca rappresenta l’impegno di IOM verso la ricerca oncologica e opera  in stretta collaborazione con aziende e con enti di ricerca pubblici e privati. Forti della vicinanza con IOM, IOM-R intende impegnarsi nella ricerca traslazionale con particolare riferimento alla oncologia molecolare, con l’obiettivo di creare un circolo virtuoso che possa favorire il dialogo tra la ricerca di base e la pratica clinica con conseguente impatto positivo sia per le attività diagnostiche che terapeutiche. Inoltre la struttura di IOM-R offre spazi, infrastrutture e servizi di ricerca per spin off o altre realtà imprenditoriali  interessate a insediarsi in un ambiente che coniuga ricerca e pratica clinica.

 

 




sabato, 25 maggio 2013

La Sicilia - convegno ematuria IOM

EMATURIA: UN SINTOMO CHE NASCONDE MOLTEPLICI PATOLOGIE

Sabato 25 maggio, dalle ore 8,30 alle 17 circa, si svolgerà presso l’Istituto Oncologico del Mediterraneo di Viagrande Catania un corso ecm sul tema “ematuria: un sintomo che nasconde molteplici patologie”. I direttori del corso sono i dott. Pietro Pino e Lorenzo Falcone (urologia IOM).

La comparsa di ematuria  macroscopica determina in ogni paziente una immediata condizione di preoccupazione, ancor di più se tale quadro clinico si presenta come mono-sintomatico. L’intima relazione anatomica tra apparato urinario e genitale determina altresì un indubbio impatto psicologico negativo. Sebbene molteplici patologie dell’apparato urogenitale possono sottendere tale sintomo, lo spettro di una possibile patologia oncologica occupa, il più delle volte completamente, l’immaginario del paziente.

Il medico di medicina generale, che per primo vede il paziente con ematuria, deve confrontarsi quotidianamente con le problematiche delle patologie urologiche e nel suo livello d'intervento è importante che siano delineate le modalità del percorso clinico da seguire. Sapere indirizzare il paziente con un giusto approccio metodologico fa del medico di medicina generale un fondamentale anello di congiunzione tra paziente e specialista urologo. Da qui l’importanza di un confronto tra l’urologo ed il medico di medicina generale finalizzato alla ricerca di un percorso decisionale diagnostico-terapeutico condiviso ed ottimizzato con un linguaggio comune tra le figure professionali interessate, e di una collaborazione tra ospedale (inteso come centro privilegiato di servizi sanitari) e territorio (inteso come sede primaria di attività quali prevenzione, screening… ).

In questa ottica il corso intende offrire ai partecipanti un aggiornamento interdisciplinare sul percorso assistenziale del paziente con ematuria, mediante la gestione corretta e aggiornata dei percorsi diagnostico-terapeutici attualmente accettati in ambito internazionale con la peculiarità di mettere al centro dell’attenzione non soltanto il sintomo, ma soprattutto, il paziente. 

 






venerdì, 24 maggio 2013

La Sicilia - Giornata della tiroide

GIORNATA MONDIALE DELLA TIROIDE

ECOGRAFIE GRATUITE PRESSO ISTITUTO ONCOLOGICO DEL MEDITERRANEO

L’Istituto Oncologico del Mediterraneo di Viagrande - Catania aderisce alla giornata mondiale della tiroide, che si celebra il 25 maggio, offrendo l’opportunità ai familiari di 1° grado dei pazienti operati alla tiroide di effettuare gratuitamente un’ecografia, solo su prenotazione telefonando al num. 095 7895000 int 279 (dal lun. al ven. dalle ore 9 alle 13).  

Scopo della manifestazione è sensibilizzare l'opinione pubblica sulla frequenza delle malattie della tiroide e sull'azione preventiva della iodoprofilassi. In Italia la giornata è promossa dalle società scientifiche nazionali che si occupano delle malattie tiroidee, l’Associazione Italiana della Tiroide (AIT), l’Associazione Medici Endocrinologi (AME), la Società Italiana di Endocrinologia (SIE), insieme al Comitato della Associazioni dei Pazienti Endocrini (CAPE). Il tema della manifestazione per l’Italia  è: “Tiroide: meglio prevenire che curare”.

La tiroide è la ghiandola endocrina preposta alla sintesi e alla secrezione degli ormoni tiroxina e triiodotironina, che hanno nello iodio un elemento strutturale essenziale. Nell'adulto gli ormoni hanno importanti effetti sulla regolazione del metabolismo basale, sull'apparato cardiovascolare, sul metabolismo lipidico e glicidico, e sul metabolismo osseo e svolgono un ruolo centrale nello sviluppo nervoso e scheletrico del feto e del bambino. Le malattie della tiroide sono di frequente riscontro nella popolazione generale, con una forte predilezione per il genere femminile, e possono colpire tutte le età compresa l’età fetale e neonatale. D’altra parte, gli esami ecografici “a tappeto” su ampie fasce di popolazione non devono rappresentare uno strumento di diagnosi indiscriminata di patologia tiroidea, vista la bassa percentuale di tumori maligni presenti nei soggetti affetti da nodularità tiroidea. Si rischia pertanto, con uno screening universale, di creare inutili preoccupazioni. Le società scientifiche endocrinologiche mondiali raccomandano infatti un utilizzo mirato e non su larga scala dell’esame ecografico della tiroide. E’ compito dello specialista selezionare quei casi che richiedono un approfondimento diagnostico e terapie adeguate. Se la patologia tiroidea è diagnosticata nella fase iniziale non presenta difficoltà di cura. Nelle aree dove la popolazione ha un adeguato apporto alimentare di iodio un fattore che gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo delle malattie della  tiroide è l’autoimmunità, che può dare origine ad ipotiroidismo (tiroidite di Hashimoto), o ipertiroidismo (morbo di Basedow). La causa più frequente di patologia tiroidea nella popolazione mondiale è la carenza alimentare di iodio che si manifesta con un aumento di volume della tiroide (“gozzo”) con formazione di noduli. La più efficace prevenzione del gozzo e dei noduli tiroidei è la iodoprofilassi, facilmente attuabile mediante l’uso di sale fortificato con iodio, ovunque ampiamente disponibile. Con il diffondersi dell’ecografia tiroidea, spesso si riscontrano noduli asintomatici, di dimensioni anche molto piccole (inferiori al centimetro), con una frequenza che aumenta progressivamente con l’età e pone il problema di una possibile presenza di tumore della tiroide. Fortunatamente, i tumori maligni della tiroide sono rari (circa l’1% di tutti i noduli tiroidei) e sono suscettibili di terapie efficaci nella maggior parte dei casi.

 


mercoledì, 22 maggio 2013

catania today - Giornata della tiroide

GIORNATA MONDIALE DELLA TIROIDE

ECOGRAFIE GRATUITE PRESSO ISTITUTO ONCOLOGICO DEL MEDITERRANEO

L’Istituto Oncologico del Mediterraneo di Viagrande - Catania aderisce alla giornata mondiale della tiroide, che si celebra il 25 maggio, offrendo l’opportunità ai familiari di 1° grado dei pazienti operati alla tiroide di effettuare gratuitamente un’ecografia, solo su prenotazione telefonando al num. 095 7895000 int 279 (dal lun. al ven. dalle ore 9 alle 13).  

Scopo della manifestazione è sensibilizzare l'opinione pubblica sulla frequenza delle malattie della tiroide e sull'azione preventiva della iodoprofilassi. In Italia la giornata è promossa dalle società scientifiche nazionali che si occupano delle malattie tiroidee, l’Associazione Italiana della Tiroide (AIT), l’Associazione Medici Endocrinologi (AME), la Società Italiana di Endocrinologia (SIE), insieme al Comitato della Associazioni dei Pazienti Endocrini (CAPE). Il tema della manifestazione per l’Italia  è: “Tiroide: meglio prevenire che curare”.

La tiroide è la ghiandola endocrina preposta alla sintesi e alla secrezione degli ormoni tiroxina e triiodotironina, che hanno nello iodio un elemento strutturale essenziale. Nell'adulto gli ormoni hanno importanti effetti sulla regolazione del metabolismo basale, sull'apparato cardiovascolare, sul metabolismo lipidico e glicidico, e sul metabolismo osseo e svolgono un ruolo centrale nello sviluppo nervoso e scheletrico del feto e del bambino. Le malattie della tiroide sono di frequente riscontro nella popolazione generale, con una forte predilezione per il genere femminile, e possono colpire tutte le età compresa l’età fetale e neonatale. D’altra parte, gli esami ecografici “a tappeto” su ampie fasce di popolazione non devono rappresentare uno strumento di diagnosi indiscriminata di patologia tiroidea, vista la bassa percentuale di tumori maligni presenti nei soggetti affetti da nodularità tiroidea. Si rischia pertanto, con uno screening universale, di creare inutili preoccupazioni. Le società scientifiche endocrinologiche mondiali raccomandano infatti un utilizzo mirato e non su larga scala dell’esame ecografico della tiroide. E’ compito dello specialista selezionare quei casi che richiedono un approfondimento diagnostico e terapie adeguate. Se la patologia tiroidea è diagnosticata nella fase iniziale non presenta difficoltà di cura. Nelle aree dove la popolazione ha un adeguato apporto alimentare di iodio un fattore che gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo delle malattie della  tiroide è l’autoimmunità, che può dare origine ad ipotiroidismo (tiroidite di Hashimoto), o ipertiroidismo (morbo di Basedow). La causa più frequente di patologia tiroidea nella popolazione mondiale è la carenza alimentare di iodio che si manifesta con un aumento di volume della tiroide (“gozzo”) con formazione di noduli. La più efficace prevenzione del gozzo e dei noduli tiroidei è la iodoprofilassi, facilmente attuabile mediante l’uso di sale fortificato con iodio, ovunque ampiamente disponibile. Con il diffondersi dell’ecografia tiroidea, spesso si riscontrano noduli asintomatici, di dimensioni anche molto piccole (inferiori al centimetro), con una frequenza che aumenta progressivamente con l’età e pone il problema di una possibile presenza di tumore della tiroide. Fortunatamente, i tumori maligni della tiroide sono rari (circa l’1% di tutti i noduli tiroidei) e sono suscettibili di terapie efficaci nella maggior parte dei casi.


lunedì, 20 maggio 2013

informazione.it - Giornata della tiroide

GIORNATA MONDIALE DELLA TIROIDE

ECOGRAFIE GRATUITE PRESSO ISTITUTO ONCOLOGICO DEL MEDITERRANEO

L’Istituto Oncologico del Mediterraneo di Viagrande - Catania aderisce alla giornata mondiale della tiroide, che si celebra il 25 maggio, offrendo l’opportunità ai familiari di 1° grado dei pazienti operati alla tiroide di effettuare gratuitamente un’ecografia, solo su prenotazione telefonando al num. 095 7895000 int 279 (dal lun. al ven. dalle ore 9 alle 13).  

Scopo della manifestazione è sensibilizzare l'opinione pubblica sulla frequenza delle malattie della tiroide e sull'azione preventiva della iodoprofilassi. In Italia la giornata è promossa dalle società scientifiche nazionali che si occupano delle malattie tiroidee, l’Associazione Italiana della Tiroide (AIT), l’Associazione Medici Endocrinologi (AME), la Società Italiana di Endocrinologia (SIE), insieme al Comitato della Associazioni dei Pazienti Endocrini (CAPE). Il tema della manifestazione per l’Italia  è: “Tiroide: meglio prevenire che curare”.

La tiroide è la ghiandola endocrina preposta alla sintesi e alla secrezione degli ormoni tiroxina e triiodotironina, che hanno nello iodio un elemento strutturale essenziale. Nell'adulto gli ormoni hanno importanti effetti sulla regolazione del metabolismo basale, sull'apparato cardiovascolare, sul metabolismo lipidico e glicidico, e sul metabolismo osseo e svolgono un ruolo centrale nello sviluppo nervoso e scheletrico del feto e del bambino. Le malattie della tiroide sono di frequente riscontro nella popolazione generale, con una forte predilezione per il genere femminile, e possono colpire tutte le età compresa l’età fetale e neonatale. D’altra parte, gli esami ecografici “a tappeto” su ampie fasce di popolazione non devono rappresentare uno strumento di diagnosi indiscriminata di patologia tiroidea, vista la bassa percentuale di tumori maligni presenti nei soggetti affetti da nodularità tiroidea. Si rischia pertanto, con uno screening universale, di creare inutili preoccupazioni. Le società scientifiche endocrinologiche mondiali raccomandano infatti un utilizzo mirato e non su larga scala dell’esame ecografico della tiroide. E’ compito dello specialista selezionare quei casi che richiedono un approfondimento diagnostico e terapie adeguate. Se la patologia tiroidea è diagnosticata nella fase iniziale non presenta difficoltà di cura. Nelle aree dove la popolazione ha un adeguato apporto alimentare di iodio un fattore che gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo delle malattie della  tiroide è l’autoimmunità, che può dare origine ad ipotiroidismo (tiroidite di Hashimoto), o ipertiroidismo (morbo di Basedow). La causa più frequente di patologia tiroidea nella popolazione mondiale è la carenza alimentare di iodio che si manifesta con un aumento di volume della tiroide (“gozzo”) con formazione di noduli. La più efficace prevenzione del gozzo e dei noduli tiroidei è la iodoprofilassi, facilmente attuabile mediante l’uso di sale fortificato con iodio, ovunque ampiamente disponibile. Con il diffondersi dell’ecografia tiroidea, spesso si riscontrano noduli asintomatici, di dimensioni anche molto piccole (inferiori al centimetro), con una frequenza che aumenta progressivamente con l’età e pone il problema di una possibile presenza di tumore della tiroide. Fortunatamente, i tumori maligni della tiroide sono rari (circa l’1% di tutti i noduli tiroidei) e sono suscettibili di terapie efficaci nella maggior parte dei casi.

 


sabato, 18 maggio 2013

La Sicilia - sanità in Sicilia parla il presidente dell'AIOP "Un argine agli accordi con strutture del nord"

 

SANITA’ IN SICILIA PARLA IL PRESIDENTE DELL’AIOP

Un argine agli accordi con strutture del nord

È di questi giorni la notizia che dopo una lunga attesa la Fondazione “Salvatore Maugeri” di Pavia approda al “Fratelli Parlapiano” di Agrigento, potenziando, così, l’assistenza riabilitativa in Sicilia.

Mettendo da parte le poco chiare circostanze di cui si parla in relazione alla fondazione Maugeri che saranno chiarite in altre sedi, cerchiamo di capire meglio tutta la situazione. Perché la Sicilia si deve rivolgere a strutture del nord? Perché la rete ospedaliera siciliana è così inadeguata rispetto agli standard recentemente stabiliti di n.3 posti letto (p.l.) per acuti per mille abitanti e di n.0,5 p.l. di riabilitazione e n.0,2 p.l. di lungodegenza per mille abitanti? La Regione – afferma l’avv. Denti presidente AIOP (associazione italiana ospedalità privata) della provincia di Catania - prima dell’avvio del Piano di Rientro 2007/2009 era stata completamente insensibile all’esigenza di trasformare una vetusta e inefficiente rete ipertrofica per pazienti acuti in una rete bilanciata tra posti letto per acuti e posti letto post-acuti. Successivamente, vennero pubblicati i decreti assessoriali per il settore privato e per il settore pubblico in base ai quali la rete ospedaliera privata accreditata doveva riconvertire n.553 p.l., il che è puntualmente avvenuto entro il 2010; il settore pubblico doveva ridurre (entro il 2011) n.1.772 p.l. per acuti, di cui n.1.367 dovevano essere riconvertiti in p.l. post-acuti, mentre n.405 p.l. per acuti dovevano essere ridotti. Non è dato sapere se queste operazioni sono state compiute e, in particolare, se i p.l. per acuti in esubero siano stati realmente chiusi; ma il dato più allarmante è che sui n.2317 p.l. post-acuti pubblici previsti dal programma operativo 2010/2012 ne risultano attualmente attivati ed in funzione solamente n.766. Inoltre la situazione è stata aggravata dalla legge n.135/2012 che ha ulteriormente incrementato i p.l. post-acuti e ridotto quelli per acuti. C’è da dire che il pubblico non è in condizione di attivare i p.l. di riabilitazione essenzialmente per due motivi: primo ha una struttura dei costi di produzione troppo elevata per le tariffe di riabilitazione e lungodegenza attualmente vigenti; secondo nei provvedimenti susseguitisi nel tempo per la riduzione e razionalizzazione dei costi, esistono una serie di norme che limitano le assunzioni, per cui è inimmaginabile che possa essere assunto quanto meno il personale specializzato necessario (fisioterapisti, logopedisti, etc.). E’ questa la ragione di fondo per cui si ricorre a convenzioni con strutture del nord.

Come si può razionalizzare la rete locale? È importante ricordare- afferma Denti - una parte della legge 135/2012 “La riduzione dei posti letto è a carico dei presidi ospedalieri pubblici per una quota non inferiore al 50 per cento del totale dei posti letto da ridurre. Essa è conseguita esclusivamente attraverso la soppressione di unità operative complesse. In questo quadro è favorita la sperimentazione di nuovi modelli di assistenza, nell'ambito delle varie forme in cui questa è garantita, che realizzino effettive finalità di contenimento della spesa sanitaria, anche attraverso specifiche sinergie tra strutture pubbliche e private, ospedaliere ed extraospedaliere”. Si consideri infine, che nel frattempo è maturata all’interno dell’ospedalità privata un’articolata competenza in campo riabilitativo e della lungodegenza. Se le presenti osservazioni risultano condivisibili, l’unico sistema per attivare effettivamente i posti letto di riabilitazione e lungodegenza è quello di stabilire una collaborazione tra pubblico e privato attraverso il ricorso a procedure di evidenza pubblica, che consentano ai soggetti privati di partecipare a parità di condizioni a gare per modificare in tempi ragionevoli la rete regionale. A mio avviso – continua Denti - il Governo della Regione Sicilia sta sbagliando ad effettuare queste convenzioni con strutture del nord Italia, sia pure di eccellenza. Gli accordi con l’Istituto Ortopedico Rizzoli, Ospedale “Bambin Gesù”, “Fondazione Maugeri”, sono stati controproducenti e hanno finito per fare aumentare la migrazione sanitaria. Le strutture locali funzionano come ambulatori per procurare pazienti alla Case Madri al nord. In questo momento storico in cui le risorse si riducono cresce l’esigenza di questi gruppi di importare pazienti – infatti sono state effettuate convenzioni tra ospedali e compagnie aeree per i pazienti destinati agli ospedali del nord che provengono dalla Sicilia - ma questo è contrario alla politica dello stato e teoricamente della Regione che vuole che ognuno si curi nel suo territorio. L’unica soluzione è ridurre le duplicazioni nel pubblico e nel privato e favorire “la sperimentazione di nuovi modelli di assistenza” tra strutture del nostro territorio. Questo aumenterà il PIL della nostra Regione, stimolerà e non altererà la concorrenza, non aumenterà l’indebitamento della Regione, eviterà la migrazione sanitaria e sfaterà il detto che il miglior medico in Sicilia è il treno e l’aereo.