IL CANCRO DEL COLON-RETTO
Il carcinoma colo-rettale è la seconda causa di morte per tumore nei paesi industrializzati; nella maggior parte dei casi ha inizio da un precursore benigno (il polipo adenomatoso, ovvero una piccola escrescenza della mucosa dell’intestino) che si trasforma in cancro in un arco di tempo variabile tra 10 e 15 anni. Solo tardivamente si rende manifesto al paziente (con sintomi piuttosto aspecifici, quali il sanguinamento rettale e i dolori addominali), talvolta quando ha già generato metastasi a distanza, nei linfonodi e nel fegato. La sopravvivenza a distanza di 5 anni di un paziente affetto da cancro colo-rettale varia dal 90%, per una neoplasia riscontrata in fase iniziale (stadio I), sino a meno del 10% per un cancro avanzato (stadio IV). Per tanto è fondamentale una diagnosi precoce.
I FATTORI DI RISCHIO
Gli uomini hanno un rischio di sviluppare un cancro del colon-retto lievemente superiore alle donne, mentre per l’età il rischio aumenta in maniera esponenziale dai 40-50 anni in avanti.
Il terzo fattore è rappresentato dalla familiarità, ovverosia dalla presenza di parenti di primo grado con cancro o adenoma nel colon (insorto prima dei 60 anni).
Tutti i soggetti, uomini e donne, senza familiarità sono considerati a rischio medio e rappresentano circa l’80% della popolazione. In un 15% dei soggetti si riscontra una storia familiare che fa sì che questi individui, seppur asintomatici, siano considerati a rischio più alto della media. Esiste, infine, una piccola parte di soggetti (<5%) affetti da sindromi geneticamente determinate che sono da considerarsi a rischio elevato. Anche i pazienti affetti da malattia infiammatoria cronica (es. retto-colite ulcerosa) appartengono alla categoria di soggetti a rischio elevato così come quelli sottoposti a intervento chirurgico per cancro del colon-retto o a pregressa asportazione endoscopica di un polipo (polipectomia).
LA PREVENZIONE E GLI ESAMI DI SCREENING
Per poter ridurre il numero di nuovi casi di cancro e la mortalità cancro-correlata è necessario identificare il precursore benigno della neoplasia (il polipo) o la malattia stessa in fase iniziale asintomatica.
L’American Cancer Society (ACS), congiuntamente all’American Gastroenterological Association (AGA), alla US Multi-Society Task Force on Colorectal Cancer e all’American College of Radiology (ACR), hanno di recente pubblicato le nuove linee guida per lo screening del cancro colo-rettale che comprende:
LA COLONSCOPIA VIRTUALE
La colonscopia virtuale è una tomografia computerizzata (TC) che produce immagini tridimensionali (3D) simil endoscopiche che utilizza una bassa dose di radiazioni. È quindi un esame radiologico poco invasivo, solo una punta flessibile molto piccola di un sottile catetere viene posizionata nel retto per gonfiare delicatamente il colon, e non richiede sedazione. La colonscopia virtuale è una metodica accurata, sicura e ben tollerata, oggi ufficialmente accettata quale test di prevenzione del cancro del colon retto.
PREPARAZIONE
Per eseguire una colonscopia Virtuale, è necessaria un’adeguata preparazione dell'intestino.
Tale preparazione consente di distinguere le feci dal resto del colon e quindi di facilitare la vista di eventuali polipi o tumori.
A questo proposito occorre:
Tre giorni prima dell’esame
Evitare di mangiare frutta, verdura (cotta o cruda) e legumi nei tre giorni che precedono l’esame (vedi tabella allegata).
Il giorno prima dell’esame
Fare colazione con thè e fette biscottate, possibilmente senza latte.
Il pranzo deve essere leggero, ma può contenere piccole dosi di pasta, carne o pesce, uova. Assolutamente vietata la frutta, verdura e legumi.
Alle 14:00 assumere due buste di colon PEG diluite in 1,5 L di acqua.
Alle 19.00 assumere 100 ml di Gastrografin diluiti in 1 L di acqua (in caso di pregresse reazioni allergiche ai mezzi di contrasto Iodati bisogna contattare il personale medico della radiologia).
Cena (ore 20.30 circa): esclusivamente liquidi, non meno di un litro, a scelta tra: acqua, thè, succhi di frutta, brodo vegetale o di carne.
Il giorno dell’esame
Digiuno. Se Lei assume farmaci per via orale (ad esempio per l'ipertensione o il diabete) continui pure anche ad assumerli il giorno dell’esame. Portare eventuale documentazione clinica e precedenti esami radiologici inerenti l’esame da eseguire.
COME SI SVOLGE L’ESAME?
L’esame si esegue utilizzando un’apparecchiatura di Tomografia Assiale Computerizzata (TAC). La TAC è una tecnica che utilizza le radiazioni ionizzanti per ottenere immagini dettagliate di aree specifiche dell’organismo. Dopo essersi spogliato e messo il camice fornito dal personale, il paziente verrà posizionato sul lettino della TAC. Prima di procedere alla TAC il colon verrà disteso delicatamente con aria o anidride carbonica mediante un sottile catetere di gomma inserito per circa 4-5 centimetri attraverso il retto. L’aria viene eliminata spontaneamente dal paziente in genere in poche ore. L’anidride carbonica è un gas innocuo, che viene riassorbito molto velocemente al termine della procedura. La sua introduzione è in genere ben tollerata e solo raramente può provocare dolore. L’esame TAC verrà eseguito in posizione prona e poi supina, con una dose molto bassa di raggi X. Al termine dell’esame, il paziente potrà riprendere le normali attività ed alimentarsi regolarmente salvo diversa indicazione da parte del medico che esegue la procedura. E’ possibile provare una sensazione di gonfiore dopo l’esame che sparisce in genere spontaneamente.
COSA SI VEDE CON LA COLONSCOPIA VIRTUALE?
I dati raccolti durante l’esame sono inviati ad un computer che fornisce al medico radiologo una ricostruzione tridimensionale del colon del paziente (paragonabile alla visione endoscopica dell’esame tradizionale). Le ricostruzioni tridimensionali elaborate da potenti software consentono al Radiologo di “navigare” virtualmente all’interno del lume del colon per identificare le differenti patologie.
La Colonscopia Virtuale permette di:
Nell’analisi delle immagini, un altro vantaggio della Colonscopia Virtuale è la possibilità di osservare gli altri organi al di fuori del colon, potendo individuare precocemente altre possibili malattie potenzialmente letali.
PER CHI È INDICATA?
La colonscopia virtuale è un esame raccomandato dalle nuove linee guida dell’ACS per lo screening della neoplasia del colon retto nei pazienti a rischio medio a partire dai 45 anni e con follow-up ogni 5 anni.
A scopo preventivo (screening):
A scopo diagnostico:
I RISCHI E I LIMITI DELLA COLONSCOPIA VIRTUALE
La Colonscopia Virtuale è un esame sicuro, con una percentuale di rischio di complicanze bassissima. È importante sapere che la Colonscopia Virtuale, come ogni altro esame, non può garantire una protezione assoluta. L’esame non rileva polipi di piccole dimensioni (minore di 6 mm) che hanno comunque una probabilità di trasformarsi in tumori maligni estremamente bassa. Inoltre in una piccola percentuale di casi può non individuare polipi o tumori che hanno una forma che non permette di distinguerli dal contorno della parete intestinale. Per questo motivo è importante recarsi dal proprio medico curante qualora si presentino sintomi quali, ad esempio: presenza di sangue nelle feci, alternanza di dissenteria/stitichezza persistente anche nel periodo successivo all’esecuzione dell’esame e se questo è risultato negativo. Inoltre in circa il 10% dei pazienti che si sottopongono alla Colonscopia Virtuale si riscontrano polipi che vanno rimossi con la colonscopia tradizionale.
PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI TEL 095 7895000.
E' previsto un colloquio con il medico prima di prenotare l'esame.
Referenti:
• dott.ssa Claudia Catavuturo Resp. Diagnostica per immagini IOM
• dott. Rosario Scalia Diagnostica per immagini IOM
• dott. Damiano Caruso Università La Sapienza Roma
• Consulente scientifico prof. Andrea Laghi (Università La Sapienza Roma)