In Italia i tumori del colon-retto sono in assoluto tra i più frequenti: 13% dei nuovi tumori diagnosticati all’anno in entrambi i sessi; in particolare, rappresentano la terza neoplasia più frequente negli uomini, dopo i tumori della prostata e del polmone, e la seconda nelle donne, dopo il tumore della mammella. Secondo le stime più recenti il tumore del colon-retto si posiziona al secondo posto per frequenza, con 3.426 casi medi annui, fra i tumori maggiormente diagnosticati nella popolazione siciliana; esso rappresenta il 14,1% del totale (Banca Dati Registri Tumori Sicilia, 2019). Si stimano 25.000 uomini e donne con pregressa diagnosi di tumore del colon-retto pari a circa il 13,0% di tutti i casi di tumore. Tale numero è in continua crescita per svariati fattori tra i quali l’invecchiamento della popolazione, la diffusione dei fattori di rischio e l'anticipazione diagnostica attraverso i programmi di screening. . All’atto della diagnosi di neoplasia il paziente deve essere informato ed indirizzato, nel più breve tempo possibile, ad un successivo percorso diagnostico e terapeutico che è diversamente strutturato a seconda che la neoplasia sia localizzata a carico del colon o del retto. La chirurgia rappresenta la principale opzione terapeutica con intento curativo delle neoplasie del colon-retto e dovrebbe essere eseguita nel minor tempo possibile dalla diagnosi. Il chirurgo rappresenta un fattore determinante: il volume operatorio del chirurgo e della struttura in cui lavora ha una diretta correlazione con prognosi, complicanze peri-operatorie e mortalità. L'equipe chirurgica dell’Istituto Oncologico del Mediterraneo (IOM) di Viagrande ha effettuato 858 interventi di patologia colo-rettale da ottobre 2016 a giugno 2020. Nel totale dei pazienti operati di patologia colo-rettale sono stati sottoposti a chirurgia oncologica, quindi per tumore, 740 pazienti (86.2%) in età compresa tra 30 e 94 anni con una distribuzione di 379 pazienti in età inferiore ai 70 anni (51,2%) e 331 pazienti (48,8%) in età uguale o superiore ai 70 anni. La distribuzione per sede ci ha portato ad affrontare 498 tumori del colon (67,3%) e 242 tumori del retto-ano (32,7%), con una percentuale di chirurgia laparoscopica rispettivamente del 74,0% e del 74,5%. Nei 740 interventi praticati per tumori si sono riscontrati complicanze maggiori (tali cioè da richiedere una procedura di tipo invasivo, quale ad esempio procedura di radiologia interventistica, reintervento chirurgico o ricovero in terapia intensiva) in 41 casi, pari al 5,5%, mentre la mortalità (entro i 30 giorni dall’intervento) è stata osservata in 7 casi, pari allo 0,9% I numeri sopra riportati sono indice di una casistica da vero Centro di Eccellenza poiché rispettano appieno tutti i requisiti richiesti a garanzia di qualità. Per quanto riguarda la quantità l’AGENAS (Agenzia Nazionale Servizi Sanitari) ha fissato un numero minimo di interventi che un Centro dovrebbe eseguire in un anno per essere qualificato come affidabile, cosiddetta soglia di garanzia, pari a 50 casi/anno. Alcune Società Scientifiche, come la SICO (Società Italiana Chirurgia Oncologica) tende a portare questo numero a valori superiori (70-80 casi/anno). Meno di un terzo delle strutture chirurgiche in Italia raggiunge questi numeri. Anche per quanto riguarda il numero di interventi praticati in laparoscopia le percentuali registrate sopravanzano nettamente la media nazionale. In Italia, sempre secondo dati AGENAS, vengono praticati interventi in laparoscopia per il colon nel 40% e per il retto nel 46% dei casi; come abbiamo visto allo IOM le percentuali sono invece del 74,0% e 74,5% rispettivamente e ciò colloca la nostra struttura tra i Centri a più alto volume di chirurgia laparoscopica in Italia. Ovviamente questo alto volume comporta l’acquisizione di tutti i vantaggi che la tecnica laparoscopica presenta rispetto alla chirurgia open (minore/assenza di dolore post operatorio, ripresa della canalizzazione più rapida, degenza più breve, etc.). Una ulteriore considerazione è da farsi sulla bassa percentuale di complicanze maggiori riscontrate e sulla ancora più bassa percentuale di mortalità perioperatoria; entrambe queste percentuali sono indice di qualità e la bassa mortalità indica, inoltre, la capacità della struttura di risolvere positivamente anche le più impegnative complicanze. L’alto volume di interventi effettuati permette a tutta l’equipe di specializzarsi, trovare le procedure migliori e garantire una qualità sempre più elevata. Questo vale non solo per l’equipe chirurgica, ma per tutte le equipe che collaborano insieme tra loro ed affinano le procedure; infatti abbiamo sviluppato dei percorsi diagnostici terapeutici assistenziali agevolati (PDTA) per i pazienti che permettono di effettuare, in un unico centro, una rapida e valida diagnosi, stadiazione e trattamento della malattia, facilitano il paziente nella prenotazione e nell’espletamento degli esami diagnostici e nell’accesso alle cure ed infine favoriscono l'approccio multidisciplinare. Dalla presa in carico del paziente all’inizio del trattamento passano circa 15 giorni duranti i quali il paziente viene sottoposto ad esami strumentali (endoscopia, rettoscopia, gastroscopia, tac, pet…) e consulenze specifiche (oncologica, nutrizionista, psicologica, geriatrica se necessario). Tutti i casi clinici dei pazienti con diagnosi di neoplasia vengono discussi nel contesto di un meeting multidisciplinare, che viene effettuato a cadenza settimanale presso il nostro Istituto, dove, con il contributo di tutti gli specialisti presenti, viene definito il successivo iter diagnostico-terapeutico del paziente in esame. In assenza di qualcuna delle figure specialistiche coinvolte nella pianificazione terapeutica è stata creata una rete di consulenze presso strutture di riferimento dove tali competenze sono disponibili e con le quali collaboriamo. Secondo il National Comprehensive Cancer Network americano il migliore trattamento nasce dall’interdisciplinarità. Un Comprehensive Cancer Center è un centro oncologico completo di tutte le specialità che servono a curare i tumori, un centro in cui le varie specialità si integrano e lavorano insieme in modo interdisciplinare e multidisciplinare. Ad oggi possiamo dire che IOM è un modello di Comprehensive Cancer Center, in piccolo. All’interno dell’Istituto è presente una equipe multidisciplinare che si occupa della presa in carico del paziente a 360 gradi, dalla diagnosi alla terapia, da un punto di vista clinico, nutrizionale e psicologico. I professionisti hanno maturato una grande esperienza in tale ambito e questo permette loro di migliorare continuamente le procedure.