Mammografia

La Mammografia rappresenta il “gold-standard” nella diagnostica senologica in fase preclinica, ossia consente di evidenziare la presenza di un tumore nella fase in cui non è palpabile (diagnosi precoce).

E’ consigliata a tutte le donne a partire dai 40 anni. L’inizio dei controlli può essere anticipato ai 35 anni nelle donne con rischio eredo-familiare (donne ad alto rischio familiare di sviluppare un carcinoma della mammella). In ogni caso sarà il radiologo-senologo a valutare di volta in volta e caso per caso l’indagine più appropriata e a definire la cadenza dei controlli successivi. Anche l’uomo con indicazioni ben precise può sottoporsi a mammografia.

Non è necessaria alcuna preparazione. E’ sconsigliata in gravidanza o in allattamento. Può essere eseguita anche in presenza di Protesi Mammarie (in tal caso va data comunicazione al tecnico di radiologia-TSRM). L’esame dura pochi minuti. La mammella viene compressa con un apposito piatto in plexiglass; la compressione verrà effettuata con delicatezza e può provocare solo un leggero fastidio. La compressione è necessaria per ridurre lo spessore della mammella ciò consente di avere immagini diagnostiche di buona qualità, con una sensibilità dell’80%, e di ridurre la dose di radiazioni ionizzanti da erogare. La bassa dose cui la paziente è esposta rende il beneficio diagnostico molto superiore ai possibili effetti secondari.

L’esame mammografico prevede l’acquisizione di due proiezioni per ciascuna mammella, in questo modo è garantita la visualizzazione completa. E’ importante confrontare l’esame con eventuali mammografie eseguite precedentemente al fine di poter riconoscere anche piccole modificazioni avvenute tra un esame e il successivo, aumentando l’accuratezza diagnostica.

Presso l’Istituto Oncologico del Mediterraneo (Viagrande Catania) è disponibile un mammografo di ultima generazione che permette di eseguire mammografie 3D con tomosintesi. La Mammografia Digitale consente di visualizzare tutti i tipi di mammella, utilizzando basse dosi di radiazioni ionizzanti, e, con la stessa apparecchiatura, superare i limiti dei cosiddetti “seni densi” grazie allo studio in Tomosintesi.