Casa di Cura Musumeci Gecas
La Pneumologia Riabilitativa (PR) o Riabilitazione respiratoria si occupa delle problematiche inerenti alla disabilità fisica e psicologica di pazienti affetti da patologie respiratorie post-acute o croniche.
La disabilità respiratoria a sua volta può essere causata da multiple condizioni e presentare sintomi che si manifestano acutamente (es. nel corso di una riacutizzazione di Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva-BPCO) e/o cronicamente (es. nello sviluppo lento e progressivo di dispnea da sforzo condizionante altrettanto progressiva riduzione della capacità all'esercizio fisico).
Le componenti della disabilità che pongono indicazione alla PR sono:
La PR ha lo scopo di ridurre l'impatto della disabilità respiratoria attraverso un programma multidisciplinare di cure mirato a ottimizzare la condizione fisica del paziente e migliorare i sintomi, la qualità della vita personale e la partecipazione alle attività sociali. La PR si avvale di un approccio globale all’interno di percorsi assistenziali appropriati, ben definiti e pone le proprie basi su evidenze scientifiche, ormai consolidate negli anni. Le strategie attualmente impiegate nei programmi di PR sono pertanto da considerare a tutti gli effetti parte integrante ed essenziale nella terapia del paziente respiratorio.
I programmi di Pneumologia Riabilitativa sono coordinati da un pneumologo e sono svolti da un team multidisciplinare: fisiatra, infermiere, fisioterapista, dietista, psicologo, tecnico di fisiopatologia respiratoria. Inoltre, la gestione delle multimorbilità, ossia delle altre malattie croniche che si accompagnano e si intrecciano alla malattia principale, prevede la disponibilità anche di un intervento interdisciplinare con consulenze di altri specialisti quali il cardiologo, l’internista, il diabetologo, il nefrologo.
SELEZIONE DEI PAZIENTI
Sebbene i pazienti con patologia respiratoria cronica in fase avanzata e con livelli di disabilità grave siano i maggiori beneficiari del trattamento riabilitativo, è comprovato che qualunque livello di disabilità iniziale, nonché qualunque età o qualunque comorbidità coesistente alla pneumopatia di base non condizionano il potenziale beneficio post-riabilitativo dei pazienti cronici. La complessità del paziente anziano con più comorbidità non dovrebbe essere pertanto un elemento escludente la possibilità di attivare un percorso di PR.
Allo stesso modo, mentre la più frequente indicazione alla PR è data dallo sviluppo progressivo di disabilità respiratoria pur in presenza di un quadro clinico stabile, esistono recenti evidenze della efficacia della PR anche in pazienti acuti, quindi non ancora completamente stabili. Un ciclo riabilitativo effettuato nella fase immediatamente successiva ad una riacutizzazione e/o ospedalizzazione si è dimostrato in grado di ridurre il rischio di recidive e di ri-ospedalizzazioni o nuovi accessi al pronto soccorso.
È inoltre ampiamente dimostrato che programmi di riabilitazione precoce dopo riacutizzazione migliorano la tolleranza allo sforzo, la forza muscolare, gli indici di dispnea, la qualità di vita e riducono il numero di riacutizzazioni.
Malattie e condizioni cliniche che presentano indicazione alla PR
ALLENAMENTO MUSCOLARE E STRATEGIE TERAPEUTICHE
È ormai noto che i pazienti affetti da patologie respiratorie croniche sono fisicamente meno attivi dei coetanei sani, presentando una riduzione di massa e funzione della muscolatura, in particolare a carico degli arti inferiori. E’ inoltre documentato in pazienti con problematiche respiratore croniche il muscolo scheletrico presenta progressive alterazioni funzionali (riduzione di forza e resistenza) e strutturali (qualità delle fibre, densità capillare e capacità metabolica) legate non solo all'immobilità ma, almeno per la BPCO, connesse anche allo stato infiammatorio cronico che induce un’importante riduzione della capacità ossidativa e una prevalenza dei processi catabolici.
L’allenamento all’esercizio fisico è in grado di rallentare se non addirittura invertire tali processi, rappresentando l’intervento più efficace per migliorare la funzione muscolare nei pazienti con BPCO;
I principi su cui si basa l’allenamento nel paziente con patologia respiratoria sono gli stessi validi per qualsiasi individuo sano. Per modificare la tolleranza allo sforzo fisico, il carico di lavoro (intensità) deve essere adattato alle caratteristiche del soggetto (allenamento individualizzato), deve superare quello delle attività normalmente svolte (sovraccarico) durante la vita quotidiana (specificità) e aumentare gradualmente in base ai progressi ottenuti (progressione), tenendo conto dei tempi di recupero necessari per permettere le risposte fisiologiche all’allenamento (recupero e adattamento); nel caso non si mantenga un adeguato e costante livello di attività fisica dopo l’allenamento, il sistema ritornerà gradualmente verso i valori basali precedenti l’allenamento (reversibilità).
RIABILITAZIONE NEL PAZIENTE CRITICO
I programmi di riabilitazione precoce si sono dimostrati efficaci e sicuri; la mobilizzazione precoce è raccomandata poiché in grado di migliorare outcomes clinici e ridurre le complicanze durante e dopo la degenza, nonché ottimizzare tempi di degenza e costi sanitari.
RIABILITAZIONE IN PAZIENTI NON BPCO
Riabilitazione nel paziente inoperabile Nei pazienti non operabili, la radio e la chemioterapia aggravano i sintomi preesistenti. In questi soggetti l’allenamento all’esercizio può migliorare la forza muscolare, l’endurance, lo stato di benessere, la dispnea e la qualità della vita.
Riabilitazione pre e post-operatoria Un programma riabilitativo preoperatorio può avere due finalità: aumentare la percentuale di casi operabili e ridurre le complicazioni postoperatorie.
Riabilitare un paziente dopo l’exeresi chirurgica polmonare è una procedura sicura e ben tollerata ed andrebbe sempre raccomandata considerata in tutti i pazienti candidati o reduci da resezione polmonare.
Scopri di più sulla pneumologia